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- Autostrada A13 BO-PD (direzione Ferrara).
- Uscita "Ferrara SUD".
- Superstrada Ferrara-mare (direzione P.to Garibaldi) per 54 Km.
- Strada statale Romea SS309 (direzione Ravenna) per 6 Km.
- Uscita "Porto Garibaldi".
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PORTO GARIBALDI
L’antica Magnavacca, assunse il nome di Porto Garibaldi con decreto reale del 13 aprile 1919 per ricordare lo sbarco di Giuseppe Garibaldi avvenuto il 3 agosto 1849 nella vicina “Piallazza”. Il termine Magnavacca sta a significare una vasta area di terra priva di colture.
La costa è stata fin dai tempi remoti approdo frequentatissimo. A metà del canale Pallotta, che collega Porto Garibaldi con Comacchio, venne innalzata la “Torre rossa” nella quale si stabilirono nel 1708 le truppe austriache dell’Imperatore Giuseppe I.



Nell’edificio denominato “La Palazzina”, sorgeva l’ex oratorio di San Nicolò, dove nel 1523 si recò in preghiera sant’Ignazio di Lojola. La chiesa, intitolata alla Immacolata Concezione, venne distrutta nel 1944, durante l’ultimo conflitto bellico. L’attuale chiesa parrocchiale è stata costruita sei anni dopo. All’interno fa bella mostra di sè un Salvatore trasformato in Sacro Cuore, appartenente alla scuola reniana, proveniente dal Seminario di Comacchio. Poco lontano dalla chiesa sorgeva l’osteria della Posta, demolita nel 1709 dai soldati austriaci e rifatta a spese della città.
Il porto, che nel 1661 era pressoché interrato, si sviluppò più, tardi. I numerosi scogli, costruiti a partire dagli anni trenta a Porto Garibaldi, lido di Pomposa e nei primi anni Sessanta a lido delle Nazioni, servono a proteggere la spiaggia dall’urto greve dei flutti. L’unica difesa a salvaguardia del fenomeno incombente dell’erosione è rappresentata dalle dune. Lo scavo del porto risale al secolo passato, mentre il molo è stato prolungato in mare soltanto nel 1958.
Il porto-canale ospita motopescherecci e motonavi dediti alla pesca in mare. A questo proposito va sottolineata la particolare importanza di Porto Garibaldi, considerata fra le prime marinerie italiane in quanto a capienza di natanti. Il riferimento storico più antico, riportato dal Bonaveri nella metà del secolo XVIII ci informa che i signori Tomasi di Comacchio vi hanno costruito un casino (stabilimento balneare) "capace per il ricevimento di chi si voglia colà portare a ricrearsi".
I primi stabilimenti balneari, costruiti in legno, furono l’Apollo, l'Esperia ed il Nettuno, distrutti in seguito alla terribile mareggiata nel 1927 e in seguito rifatti. Distrutta completamente, in seguito all'ultimo conflitto bellico, Porto Garibaldi cominciò a riprendersi lentamente. Anche la vecchia ferrovia che da Ostellato, passando per Comacchio, faceva capolinea lungo il porto-canale dell'antica Magnavacca, viene abbattuta dai bombardamenti.
In questa località balneare e centro residenziale di grande importanza, trovano posto i ristoranti tipici e più raffinati del litorale, a base di pesce di mare e di valle.